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Christian Cappello

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Il Monte Piana è un luogo carico di storia ed è meta da non perdere assolutamente se vi trovate nel comprensorio di Auronzo- Misurina.

Salire in motoslitta al monte piana d’inverno o in jeep in estate

In inverno , uno dei modi più avventurosi per raggiungere la cima del Monte Piana  è in motoslitta. L’esperienza inizia presso il parcheggio delle Piste di Misurina, dove i turisti possono prenotare la salita utilizzando una delle motoslitte disponibili ( sempre con autista).

Ogni motoslitta può trasportare fino a otto persone, due seduti sul sedile posteriore e gli altri sei seduti nella “carrozza di coda”, che viene trascinata dalla stessa motoslitta. Dopo aver acquistato i biglietti, i visitatori devono aspettare il loro turno e attendere il momento in cui verrà chiamato il loro numero assegnato precedentemente. Una volta a bordo, inizia l’avventura sulla neve.

La motoslitta sale veloce sul pendio della montagna, offrendo una vista spettacolare sui dintorni. Il primo tornante è raggiunto in soli tre minuti, portando i passeggeri ad una certa altitudine. Durante la salita, è possibile godere della vista panoramica sulla valle sottostante e sulle cime delle montagne circostanti.

La salita continua con una serie di curve, ognuna offrendo un’esperienza emozionante e avvincente. Dopo circa dodici minuti, la motoslitta arriva al rifugio Bosi, dove i visitatori possono scendere e prender un slittino per la discesa. È importante notare che non c’è limite di tempo per la sosta sul pianoro, e quindi i turisti possono esplorare la zona con calma.

Se visiterai il monte piana in Estate, è possibile salire in jeep, un’altra avventura da vivere in mezzo alla natura.

Ripercorrere la storia del Monte Piana

Monte Piana non è solo una montagna ma un luogo simbolo della Grande Guerra, che si può ancora rivivere attraverso i suoi sentieri e le trincee, oggi diventati un museo a cielo aperto.

Durante la prima guerra mondiale il Monte Piana fu teatro di cruenti battaglie tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico, che qui si scontrarono a più riprese tra il 1915 e il 1917. Fu una guerra che si combatté anche ad alta quota, sulle cime delle montagne, con condizioni climatiche estreme e con la necessità di scavare gallerie e trincee.

Oggi il Monte Piana è meta di escursioni e trekking, ma è anche un luogo di memoria. Sulle sue cime sono ancora presenti i resti delle trincee, che possono essere visitati. per più info ecco il (link ) all’articolo dedicato.

Discesa in slittino in inverno

La discesa con lo slittino dal Monte Piana è stata un’esperienza indimenticabile, emozionante e divertente. Mentre scendevamo a tutta velocità, il vento fresco ci faceva svolazzare i capelli e il panorama circostante ci faceva sentire come se stessimo volando sopra le nuvole.

Le curve erano impegnative ma anche molto divertenti, ci facevano sentire come se stessimo affrontando una vera e propria pista da slittino.

In particolare, è stata un’esperienza perfetta per i bambini, che si sono divertiti un sacco. La loro felicità e le risate hanno reso ancora più bella l’esperienza.

Inoltre, il fatto che la discesa con lo slittino sia inclusa nel costo del trasporto con la motoslitta, ha reso l’esperienza ancora più conveniente e accessibile per tutti. Consiglio vivamente a chiunque di provare questa attività, soprattutto se viaggia con bambini. È un’esperienza che resterà impressa nella mente di tutti per molto tempo.

Se stai cercando una destinazione per il tuo prossimo weekend sulle dolomiti venete, non devi cercare oltre Auronzo di Cadore e Misurina. Situate nelle Dolomiti italiane, queste due località offrono una combinazione perfetta di paesaggi mozzafiato, piste di sci e numerose attività per il tempo libero, continua a leggere per scoprirle più a fondo.

Auronzo di Cadore è un pittoresco paese di montagna che vanta una ricca storia e una cultura unica, che si riflette nell’architettura tradizionale delle case in legno e nella gastronomia locale.

Se siete alla ricerca di un weekend sulla neve, Auronzo è una delle migliori destinazioni in Italia per una vacanza invernale piena di divertimento. Con le sue piste da sci , il suo centro cittadino pittoresco e le numerose attività per le famiglie, questo luogo vi farà trascorrere un weekend indimenticabile.

Il Monte Agudo, con le sue piste da sci, è sicuramente il luogo perfetto per gli amanti dello sci. Situato a pochi chilometri dal centro di Auronzo, il Monte Agudo è dotato di piste per tutti i livelli di abilità. Dalle piste più facili per i principianti, alle discese più impegnative per i più esperti, il Monte Agudo e perfetto anche per lo snowboard, per saperne di più ecco l’articolo dedicato.
Se vuoi provare qualcosa di diverso dallo sci, ci sono molte altre attività che puoi fare.

Misurina è particolarmente adatta per lo sci di fondo, con 25 chilometri di piste attraverso scenari mozzafiato. Puoi anche fare una passeggiata con le racchette da neve e ciaspole per scoprire le bellezze naturali della zona.

Il centro cittadino di Auronzo è un gioiello nascosto che vale la pena esplorare. La città offre una vasta gamma di negozi di articoli sportivi, ristoranti e bar, oltre a una vasta scelta di possibilità per il divertimento anche in famiglia. Potete passeggiare lungo le vie del centro, ammirando l’architettura tradizionale della zona, oppure gustare un delizioso pasto in uno dei numerosi ristoranti locali.
Tra le attrazioni più famose di Auronzo ci sono la Chiesa di Santa Giustina e il Museo corte Metto, che offrono una panoramica sulla storia e la cultura locale.

Dopo una giornata passata tra queste bellissime montagne, potrai gustare la deliziosa gastronomia locale in uno dei tanti ristoranti della zona. La cucina di Auronzo e Misurina è influenzata dalla tradizione culinaria delle Dolomiti, con piatti a base di carne, formaggi locali e funghi di montagna.

Se vuoi un’esperienza più intima, puoi anche optare per un soggiorno in un tradizionale rifugio di montagna, dove potrai gustare la cucina locale e goderti la vista spettacolare delle Dolomiti.

In conclusione, se sei alla ricerca di un weekend sulla neve all’insegna del divertimento, della natura e della cultura locale, Auronzo di Cadore è destinazione perfetta per te. Molte sono le attività all’aperto, piste da sci, paesaggi mozzafiato e deliziosa gastronomia locale per vivere un’esperienza indimenticabile. Non perdere l’occasione di esplorare la bellezza delle Dolomiti venete e immergiti nella storia e nella cultura locale di Auronzo di Cadore e Misurina.

La zona di Auronzo Misurina è un territorio ricco di interessanti luoghi da scoprire e di storia da conoscere passo dopo passo. Che voi siate da soli o in famiglia, questi suggerimenti renderanno speciale la vostra giornata da trascorrere nel comprensorio.

I bagni di Gogna

La storia dei bagni di Gogna risale almeno al periodo romano, quando le acque termali erano conosciute per le loro proprietà curative. Durante il Medioevo, i bagni furono utilizzati principalmente per curare le malattie della pelle, ma divennero popolari anche tra i nobili che cercavano sollievo dalle malattie croniche.

 

Al giorno d’oggi possiamo vedere solamente i resti di ciò che un tempo era un posto frequentatissimo. La sorgente si trova ancora lì, con il suo caratteristico odore di zolfo percepibile tra gli alberi di questo bosco misterioso. La visita è consigliata a tutti, interessante ripercorrere parte della storia del Cadore in una breve passeggiata  a pochi passi dal Piave e da Auronzo di Cadore

Per saperne di più ecco l’articolo dedicato.

2- Sentiero Romano

Lozzo di Cadore, a 10 minuti da Auronzo, è un paesino di 1600 abitanti situato a 756 m.s.l.d.m. vicino al Rio Rin. In cima alla collina, la Via Loreto conduce al Santuario della Madonna di Loreto, costruito in stile gotico postumo con una fastosa trabeazione e altari lignei intagliati e dorati. Continuando lungo il sentiero, si possono vedere i resti di un’antica strada romana che attraversava il Cadore, scavata nella roccia viva. Questa strada aveva una grande importanza viaria e collegava il resto del Cadore e la pianura attraverso Lozzo. Il ritrovamento testimonia la sua importanza storica.

Raggiungere questo luogo è estremamente semplice e la passeggiata è pressoché pianeggiante.Per saperne di più ecco l’articolo dedicato.

3- Il santuario romano di Auronzo

Il santuario romano di Auronzo di Cadore è una testimonianza dell’età romana situata vicino al centro di Auronzo. Il percorso culturale e naturalistico è stato riqualificato nel 2016 e può essere visitato gratuitamente. Gli scavi hanno rivelato almeno due fasi di costruzione del santuario, con il culto rivolto alle divinità chiamate Maisteratores. La zona è anche importante per la scrittura locale, con la scoperta di uno stilo tra le rovine del santuario. Il percorso è reso ancora più interessante dai pannelli posti lungo il tragitto e dalla posizione panoramica sulla montagna. Il percorso che porta alle rovine romane è asfaltato, quindi agevole anche con il passeggino. Per saperne di più ecco l’articolo dedicato.

In conclusione, la zona di Auronzo Misurina offre numerosi tesori storici da scoprire e visitare, come i bagni di Gogna, il sentiero romano di Lozzo di Cadore e il santuario romano di Auronzo. Con una breve passeggiata o una tranquilla camminata, è possibile immergersi nella storia del Cadore e ammirare le testimonianze dell’antica civiltà romana che hanno lasciato il loro segno in queste terre. Questi itinerari sono perfetti per chi vuole scoprire il patrimonio storico e culturale del luogo, che renderà speciale la vostra visita nella zona di Auronzo Misurina.

Auronzo di Cadore  è un luogo perfetto per una passeggiata rilassante. Il centro storico del paese è particolarmente affascinante e offre molti luoghi di interesse da scoprire.

Chiesa parrocchiale di San Luciano

Inizia la tua passeggiata dalla chiesa parrocchiale di San Lucano. Questa chiesa, costruita nel XVIII secolo, è un esempio di architettura barocca e presenta una facciata imponente e decorata con statue e affreschi. Una volta entrati, rimarrete affascinati dalle decorazioni interne, tra cui un bellissimo altare in marmo rosa e un soffitto affrescato con scene della vita di San Lucano.

Il libro “Il Cadore e i benedettini di Follina e Busco” attesta la prima menzione della chiesa di San Lucano il 11 gennaio 1229, quando Widolino da Auronzo la menziona nel suo testamento. Nel 1439 la chiesa fu consacrata e nel 1839 fu deciso di riedificarla a causa dell’aumento della popolazione. L’architetto Palatini di Pieve di Cadore scelse il luogo in cui doveva essere eretta la nuova chiesa, ma poi il progetto venne affidato a Giuseppe Segusini di Feltre. I lavori iniziarono nel 1851 e si conclusero nel 1856, quando la chiesa fu consacrata. L’organo della chiesa, costruito da G.B. De Lorenzi di Vicenza, è un particolare strumento fonocromico a due tastiere. L’attuale campanile, che risale agli anni ’20, sostituisce quello medioevale ormai pericolante e si intona perfettamente con la chiesa.

Visitare la chiesa della Madonna delle Grazie

Fu costruita dagli Auronzani nel 1738 con l’intento di porre fine alla guerra con Dobbiaco per il possesso dei pascoli. La chiesa fu dedicata alla Madonna delle Grazie e la costruzione fu completata nel 1752. L’interno è caratterizzato da una pianta ottagonale e sull’altare è posto un quadro della Madonna delle Grazie. Lo stile architettonico della chiesa è tardo barocco e il tetto in maiolica policroma è bellissimo, con una vista spettacolare su tutta la zona circostante.

Interessante soffermarsi a guardare il pennone di ferro battuto raffigurante il famoso gallo punzecchiato tre volte del quale parla la leggenda (link)

Le case del centro

Durante la vostra passeggiata noterete le bellissime case del paese, con uno stile architettonico unico che rispecchia la storia e la cultura della zona. Queste case in legno e pietra, dalle forme semplici e lineari, sono state costruite secondo i principi dell’architettura tradizionale delle Dolomiti, con la massima attenzione ai dettagli e al rispetto dell’ambiente circostante.

Le emozioni che si provano passeggiando lungo le viuzze del centro di Auronzo sono molteplici. Innanzitutto, la bellezza del paesaggio circostante lascia senza parole: le maestose montagne che si stagliano all’orizzonte e la pace e la tranquillità che si respirano, la calma e la serenità che pervadono ogni angolo.

Le case del centro di Auronzo, con il loro stile rustico ed essenziale, ci fanno sentire immersi in un’atmosfera autentica e genuina, dove il tempo sembra essersi fermato. Ci si sente a casa, accolti dalla calorosa ospitalità delle persone del posto e dalla bellezza del paesaggio.

Il santuario Romano

Il Santuario Romano di Auronzo di Cadore è un sito archeologico situato dietro il cimitero del paese. È composto da almeno due fasi di costruzione risalenti all’epoca romana, dove si celebrava il culto delle divinità chiamate “Maisteratores”. Il santuario era dotato di un sistema di scrittura proprio della regione veneta dell’epoca, derivato da modelli etruschi. Il percorso culturale e naturalistico per raggiungere il santuario è stato rinnovato nel 2016 e si può accedere gratuitamente. Oltre alla storia, il luogo offre anche una vista panoramica sulla città e le montagne circostanti. Il Santuario Romano di Auronzo di Cadore è solo una delle testimonianze dell’epoca romana presenti nella zona, insieme ai resti della strada romana situati nel vicino paesino di Lozzo. ecco l’approfondimento (link)

Il Macello Pubblico

Il macello pubblico, situato a poche centinaia di metri dal centro del paese, era un luogo d’aggregazione fondamentale per gli abitanti di Auronzo di Cadore. In passato, le famiglie macellavano i propri animali in casa in maniera autonoma, ma con la crescita dell’allevamento e del paese, si è reso necessario riservare degli spazi specifici, isolati dalle abitazioni, adibiti alla macellazione degli animali. Il macello pubblico di Auronzo è stato costruito per soddisfare questa esigenza ed è diventato rapidamente un luogo di incontro e di socializzazione per gli abitanti del paese.

La macellazione era un’attività importante per gli abitanti di Auronzo di Cadore, tanto che per alcuni rappresentava addirittura un giorno di festa. La carne non era reperibile ogni giorno, le bestie erano molto più valorizzate, e i più piccoli erano consapevoli del sacrificio dell’animale. Oggi il macello pubblico di Auronzo non è più in uso, ma rappresenta un importante pezzo di storia e tradizione che vale la pena conoscere e preservare.

Il lavatoio comunale

Il lavatoio comunale, situato a poche decine di metri dal macello pubblico, è un’altra struttura che rappresenta una parte importante della vita quotidiana dei paesani di Auronzo di Cadore. Le massaie del paese si recavano al lavatoio per lavare i panni a mano, in un’epoca in cui non esistevano lavatrici. Il lavatoio era un luogo d’incontro e di socializzazione per le donne, che potevano scambiarsi notizie, storie e leggende mentre lavavano i propri panni.

Oggi il lavatoio di Auronzo è stato ristrutturato, ed è possibile visitarlo per ammirare la sua architettura e per immergersi nella vita quotidiana dei paesani del passato. La vasca dove le massaie sfregavano i panni è ancora presente, così come una bella tettoia in legno che protegge il lavatoio dalla pioggia. La visita al lavatoio è un’esperienza che vale la pena fare, soprattutto se si vuole comprendere meglio la vita quotidiana delle donne di un tempo.

1- Passeggiare nella neve raggiungendo un rifugio

Uno dei sentieri più popolari della zona è il sentiero 120A, un percorso di 3,7 chilometri con un dislivello totale di 160 metri.

Consigliamo di lasciare l’auto al parcheggio degli impianti di risalita situato a sud del lago di Misurina e di prendere la seggiovia fino al rifugio Col De Varda per poi iniziare l’escursione.

Il sentiero è perfetto per una ciaspolata poco impegnativa e offre una vista panoramica mozzafiato sulle vette circostanti, dalle Marmole alle Tofane, dalla Marmolada alla Torre dei Scarperi di Sesto.

Il sentiero inizia in discesa sulla parte sinistra della pista di sci alpino e attraversa boschi di larici fino ad arrivare ad un bivio dove, svoltando a destra, si raggiunge Malga Maraia, ma per Città Carpi si prosegue dritto. Da qui, il panorama si apre e si incontrano distese di pino mugo che coprono quasi interamente il fianco della montagna.

Dopo circa 30 minuti di camminata, si arriva ad uno dei punti panoramici più belli del percorso, dove il sentiero segue la montagna con una stretta curva a sinistra. Qui, consigliamo di fermarsi a sedersi e ammirare la vista sulla Marmolada e le 5 Torri.

La discesa termina in un paio di chilometri e, dopo un breve tratto pianeggiante, il sentiero inizia a salire. Lungo il tratto finale dell’escursione, alla vostra destra, in fondo alla valle, si trova la riserva naturale di Somadida, una fitta e misteriosa foresta apparentemente impenetrabile.

Consiglio quest’esperienza davvero a tutti. per più info ecco il link Sentiero città Carpi

2- Camminare sul lago ghiacciato di Misurina

Il lago di Misurina d’estate attira numerosi turisti grazie alla sua bellezza mozzafiato. Tuttavia, durante i mesi più freddi dell’anno, il lago si trasforma in un’immensa distesa di ghiaccio, diventando così un’attrazione turistica ancora più affascinante.

Camminare sul lago ghiacciato di Misurina è un’esperienza unica che consiglio vivamente a chiunque ami la natura e le attività all’aria aperta. Il lago, coperto da un tappeto di soffice neve, diventa un vero e proprio paesaggio da cartolina, dove le montagne circostanti si riflettono sul ghiaccio, creando un’atmosfera magica.

3- Provare lo sci di fondo

Lo sci di fondo rappresenta una delle tre avventure da vivere nel comprensorio di Auronzo Misurina, un’esperienza che offre una sensazione di libertà e di immersione nella natura. Gli appassionati di questo sport possono trovare numerose piste nelle Dolomiti, ma quelle vicine ad Auronzo e Misurina sono tra le più belle e suggestive.

Una delle opzioni disponibili per gli amanti dello sci di fondo è il Centro di Fondo Palus San Marco, situato in una bellissima zona boscosa adiacente alla mitica Foresta di Somadida. La bellezza dei panorami che si possono ammirare durante la pratica dello sci di fondo è indescrivibile, e la sensazione di libertà che si prova è unica.

Ma non solo il Centro di Fondo Palus San Marco offre l’opportunità di praticare lo sci di fondo in un ambiente naturale mozzafiato. Anche a Misurina gli appassionati di questo sport possono scegliere tra due divertenti piste. Il percorso facile è un anello di 4 chilometri che si snoda tra panorami fiabeschi, mentre il percorso difficile è tecnicamente impegnativo e presenta numerose salite e discese.

Ma ciò che rende veramente indimenticabile l’esperienza dello sci di fondo in questo comprensorio sono gli emozionanti panorami che si possono ammirare. L’aria frizzante di montagna, la neve scintillante e la bellezza naturale circostante creano una sensazione di pace e tranquillità che difficilmente si può trovare altrove.

Lo sci di fondo rappresenta una sfida stimolante per il corpo e per la mente, un’esperienza che lascia un segno indelebile nel cuore di chi la vive. Oltre alla bellezza dei paesaggi, infatti, questo sport offre la possibilità di godere della natura in modo intenso e autentico, regalando sensazioni di serenità e di pace. Per più info vi lascio il link all’articolo dedicato

L’autunno è una delle stagioni che preferisco: non fa troppo caldo, il freddo deve ancora arrivare e il tempo ci riserva spesso delle belle giornate di sole. Ottimo periodo per un weekend fuori porta ma dove? Una scelta sicuramente azzeccata è tra le montagne, dove le diverse specie di piante sembrano fare a gara per esibire i colori più belli.

Il comprensorio di Auronzo Misurina è una destinazione assolutamente perfetta per vivere questa stagione, sia per coppie, famiglie con bambini o anziani in cerca di relax. Il bello infatti non è soggettivo e tutti, dico proprio tutti, saranno felici di godere appieno una vacanza in questo luogo.

Durante un weekend d’autunno ad Auronzo non può mancare una tappa al vicino lago di Santa Caterina  raggiungibile a piedi dal centro di Auronzo. Vi consiglio di oltrepassare il ponte con le bandiere e dirigervi verso la diga e sedersi per qualche minuto in una delle innumerevoli panchine poste a cospetto del lago. Lì seduti scoprirete la bellezza delle foglie variopinte che svolazzandovi attorno si poseranno nella placida superficie del lago, sempre pronto ad accoglierle. Se chiuderete gli occhi i vostri sensi percepiranno più profondamente il fruscio del vento che spettina le chiome degli alberi mentre il profumo dell’umido sottobosco mischiandosi alla frizzante aria pulita di queste parti inonderà i vostri polmoni.

Se siete una famiglia con i bambini, saranno sicuramente felici di giocare in uno dei parchi che si trovano tutt’intorno al lago tra le carrucole, altalene e scivoli c’è l’imbarazzo della scelta.

L’autunno ad Auronzo non è solo lago, molte sono infatti le attività da svolgere. Una tra le tante che consiglio è quella di andare a vedere le foglie che cadono direttamente dalle cime degli alberi, si, avete capito bene.

Parco avventura auronzo

A poca distanza dal centro di Auronzo di Cadore si trova il Tre Cime Adventure Park che propone ben cinque percorsi aerei, a diversa altezza, per la voglia di avventura di visitatori di ogni età. I più piccoli (3-5 anni) si possono cimentare in un percorso gioco in assoluta sicurezza dedicato a loro;

ragazzi ed adulti posso scegliere tra 5 percorsi diversi fino a quello più sfidante in cui mettersi alla prova su percorsi che raggiungono anche i 14 metri d’ altezza. Ovviamente sicurezza prima di tutto!!

Non tutti sanno che ad Auronzo è possibile vedere dei ritrovamenti romani che fortuna vuole si trovino in uno dei luoghi più panoramici del paese ed è proprio qui che vi suggerisco di andare . Il breve percorso in salita vi porterà fino ad un pianoro dove vi riempirete cuore ed occhi con lo spettacolo dall’alto dei boschi dai colori autunnali che sembrano assopirsi guardando la valle dove – assieme al fiume-  la vita montana scorre con i suoi ritmi.

Tra le tante attività che vi invito a scoprire nel blog, c’è anche quella culinaria, infatti ogni stagione ha i propri piatti tipici e la mitica polenta con i freschi funghi di bosco è senza dubbio un piatto autunnale da provare. Alcuni consigli su dove assaggiarepiatti stagionali? ecco il link ad alcuni rifugi caratteristici che non deludono mai.

La montagna piace per tanti motivi, bella in inverno per lo sport sulla neve  e spettacolare in estate , c’è sempre qualcosa da fare e da vedere ma cosa sarebbe il tutto senza lo scroscio dei fiumi e la bellezza dei laghi?

Oggi vi porto alla scoperta del torrente Ansiei che scorre il una verde valle tra laghi e bei panorami.  Ci troviamo nel comprensorio di Auronzo Misurina, e il il breve itinerario che vi descriverò porterà a conoscere alcuni tra i luoghi più belli lungo il corso di questo fiume.

Lago Antorno

Ansiei è il più grande affluente dello storico fiume Piave e nasce in un altrettanto spettacolare luogo: il lago di Antorno: uno tra i più bei laghi del Veneto. Se vi trovate in zona non potete perderlo, ma come raggiungerlo e dove si trova?  Si trova a brevissima distanza da Misurina  (circa 2 chilometri) e a circa 16 chilometri da Auronzo. Prima di tutto come arrivare e dove parcheggiare? Potete lasciare l’auto nel parcheggio libero gratuito situato sulla sinistra del lago prima dello Chalet Lago d’Antorno o al parcheggio libero gratuito Cadini lungo Via Monte Piana a circa 800 metri di distanza. Vi lascio il link su come raggiungere il parcheggio con —> Google Maps e le coordinate GPS:  46.59107 – 12.26355 (46°35’28” N – 12°15’49” E). Il camminamento che porta alla sua scoperta anche se breve è caratterizzato da bellissimi ponticelli in legno e passerelle che permettono di inoltrarsi nel bosco sito alla sua estremità verso la montagna. Anche se le parole possono descriverne la bellezza, basta guardare queste foto per rendersi conto di quanto la natura qui sia davvero spettacolare.

Da qui, l’acqua scorre verso valle e solo dopo 2 chilometri, Ansiei si ferma per formare il lago di Misurina —> posizione del lago con —> Google Maps . Coordinate 46°34′55″N 12°15′14″E.

Lago Misurina

Secondo me Misurina è il lago più fotogenico del Cadore e uno tra i miei preferiti. Durante l’estate vi consiglio di noleggiare un pedalò o una barca a remi per esplorarlo da un punto di vista differente o semplicemente camminare lungo il suo perimetro scoprendo i punti panoramici che lo rendono così speciale.

Da Misurina Ansiei prosegue il suo inesorabile percorso lungo la valle fino ad Auronzo, e proprio qui alimenta il lago di Santa Caterina. Il comprensorio di Auronzo di Cadore offre molti servizi e l’organizzazione non manca. Puoi facilmente noleggiare una bicicletta, far divertire i bimbi nei numerosi parchi gioco che si trovano sulle sponde del lago o semplicemente rilassarti in passeggiate lungolago che creano sensazioni di pace e relax. Per informazioni aggiuntive e approfondimenti  –> Auronzo in bicicletta e Lago di Auronzo con i bambini

Lago Auronzo in bicicletta

Il viaggio non si ferma, ho un altro luogo da farvi scoprire. Seguendo il corso del fiume da Auronzo arriverete in zona tre ponti. Vi consiglio di lasciare l’auto al parcheggio gratuito del bar Bianco. Seguendo la cartellonista, avrete la possibilità di scoprire i misteriosi Bagni di Gogna e le cristalline sorgenti di acqua sulfurea che sfociano nell’Ansiei.

Questa gita si conclude poco più avanti, dove Ansiei sfocia nel famoso Piave, con un’altra sua storia tutta da riscoprire.

Tiziano Vecellio è senza alcun dubbio uno tra i più importanti e famosi artisti veneti. Innovatore di natura, di spirito e di stile, amava le montagne della Pieve dalle quali traeva ispirazioni ben visibili negli inusuali -per l’epoca- sfondi presenti nei suoi quadri.

Le montagne da lui ritratte sono le Marmaròle attraversate dall’alta Via n.5 dedicata a questo indimenticabile artista.

L’intero percorso ha una lunghezza di circa 95 chilometri che collegano Sesto in Val Pusteria arrivando a Pieve di Cadore dove si trova per l’appunto la casa natale di Tiziano Vecellio. Idealmente parlando, il percorso terminerebbe a cospetto della sua abitazione natale.

Questi 95 chilometri possono essere suddivisi in 7 tappe lungo le quali si attraversano la croda dei Toni con il suo Monte Giralba e il Popèra, le Marmore e infine L’Antelao.

Il percorso

Ci troviamo nel territorio Altoatesino dove si sale la Val Fiscanlina, da qui l’Alta Via n.5 arriva in Cadore, precisamente a Forcella Giralba con i suoi 2430 metri collega la famosa Croda dei Toni che raggiunge i 3100 metri di altezza. Il percorso da questo punto scende con un dislivello di 2200 metri lungo la Val Giralba tra panorami spettacolari passando per il rifugio Carducci dove una sosta è assolutamente consigliata anche solo per scattare qualche foto ricordo. La discesa termina all’abitato di Auronzo di Cadore dove fermarsi è quasi obbligatorio. Molti sono infatti gli hotel dove passare una notte di riposo con il lago di Auronzo (Santa Caterina) come sfondo. Se deciderete di fermarvi per un paio di giorni, le cose da fare  non mancano e non vi annoierete di sicuro, vi consiglio infatti una visita anche allo spettacolare lago di Misurina con le sue i acque azzurro turchese.

Da Auronzo di Cadore l’Alta via n. 5 risale lungo la Val de Rin entrando così di fatto nella  catena delle Marmore da dove si possono osservare alcuni panorami presenti nei quadri del Vecellio.

Il percorso prosegue attraverso il territorio di Lozzo di Cadore: precisamente dalla Val di Pomadonna alle falde del Monte Ciarido per poi entrare in località Cofin, passando per Baion, si sale a forcella Jau della Tana a 2650 metri. Ci si arriva con i famosi percorsi storici attrezzati come il Sentiero degli Alpini e la Strada Sanmarchi che arriva fino al rifugio San Marco e al rifugio Galassi, situati ai piedi del Monte Antelao che con i suoi 3285 metri di altitudine sancisce l’altitudine più alta raggiunta dal percorso. Questa parte dell’Alta via n.5  è SOLO per esperti, per tutti coloro che volessero percorrere una variante meno impegnativa consigliamo il sentiero collega il rifugio Baion con il rifugio Antelao. Dal rifugio Baion si raggiunge conseguentemente  il rifugio Chiggiato  per poi scendere in località Praciadelan  e risalire la Val Antelao. Infine attraverso forcella Piria, passando per il rifugio Antelao (1.800 m), è possibile scendere a Pozzale, frazione di Pieve di Cadore.

Quando andare: I rifugi aprono a inizio estate (attorno al 20 giugno) per poi chiudere attorno al 20 settembre quindi se vorrete pernottare in queste strutture ricettive questo è il periodo consigliato. Altra possibilità è quella di dormire nei bivacchi sparsi lungo il percorso o nei rifugi del Cai.

ATTENZIONE: l’alta via n. 5 è molto impegnativa e vi consiglio vivamente di percorrerla con una guida esperta.

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Ogni luogo di antiche origini ha le proprie leggende come quelle del paese di Auronzo. Oggi vi raccontiamo la più interessante e simpatica di tutte: la leggenda del gallo punzecchiato tre volte.

La leggenda è un racconto tra mito e racconto, tra la fiaba e la favola, patrimonio culturale tramandato di bocca in bocca tra il reale e il meraviglioso.

— In latino leggenda significa letteralmente: “ scritto che deve essere letto”—

Circa 300 anni fa tra le montagne del Cadore, al villaggio di Auronzo, si viveva semplicemente bene e per questo la popolazione iniziò ad aumentare, con essa anche il numero di animali d’allevamento necessari per il sostentamento. Le mucche fornivano il latte fresco, i maiali la carne, le pecore la lana e il pollame le preziose uova. Più animali necessitano più pascoli, gli allevatori cercarono nuove terre espandendosi verso Dobbiaco un altro paesino situato nella stessa valle con le stesse esigenze di spazio, anch’esso in espansione.

Gli abitanti di Dobbiaco e gli Auronzani iniziarono a contendersi i territori tra incomprensioni e liti furiose. Si dice che i contadini ed allevatori passavano più tempo a litigare che lavorare, era assolutamente necessario sancire un confine per ritornare a vivere in armonia.

Come fare? Difficile decidere dove tracciare questa linea immaginaria che avrebbe riportato la pace.  Per trovare una soluzione, come spesso accadeva all’epoca, si rivolsero al saggio che viveva tra i due villaggi.

Il vecchio saggio per non favorire nessuno,  propose di scegliete due donne: una di Dobbiaco e una di Auronzo e di farle camminare l’una verso il villaggio dell’altra. Il punto d’incontro delle due sarebbe diventato il confine tra due paesi. Si raccomandò inoltre di far partire le donne all’alba di un nuovo giorno, precisamente al canto del gallo e di farle sorvegliare: la donna di Auronzo da due guardie di Dobbiaco e la donna di Dobbiaco da due guardie di Auronzo.

La sera prima della partenza, l’auronziana fece accomodare le due guardie provenienti dal comune di Dobbiaco davanti ad un caldo fuoco. Preparò loro dei piatti buonissimi, il tutto accompagnato da fiumi di buon vino. Alla fine della cena, tra i fumi dell’alcol e con la pancia piena le guardie si addormentarono. La donna rimase sveglia tutta la notte lavorando a maglia. Con grande astuzia, poco prima del sorgere del sole decise che era ora di partire e per far cantare il gallo lo punzecchiò tre volte con il ferro da maglia.

Il gallo strillò così forte che svegliò le guardie e – con grande anticipo rispetto alla dobbiachese-  si mise in viaggio.

Camminò tutta la mattina, percorse gran parte della valle d’Ansiei arrivando fino al lago di Misurina, lo oltrepassò e solo allora incontrò la donna di Dobbiaco che partendo più tardi, percorse molta meno strada.

Quel luogo d’incontro tra le due sancì pacificamente il confine che mise a tacere tutte le ostilità e diatribe tra i due villaggi anche se i terreni di Auronzo – grazie all’astuzia- risultarono molto più vasti.

Oggi vi portiamo alla scoperta di un percorso molto interessante, adatto ai grandi e interessantissimo per i più piccini che potranno iniziare a conoscere le piante del bosco, fiori e licheni che rendono speciali e uniche le nostre montagne.

Il percorso botanico Tita Poa è localizzato in una posizione alquanto panoramica nel paesino di Lozzo di Cadore, famoso per le sue fontane, i suoi mulini , l’antica via romana e il santuario di Loreto. Lozzo di Cadore si trova a circa 10 minuti d’auto da Auronzo. Per arrivare al percorso botanico – dopo essere arrivati a Lozzo – seguite le indicazioni per il campo sportivo, di fronte si trova un parcheggio gratuito accanto ad un parco giochi. Dopo aver lasciato l’auto proseguite per la strada in salita per poi imboccare Via Loreto, dopo circa 500 metri la strada asfaltata termina ed inizia un breve tratto sterrato.

Vi si aprirà un parco curato, dotato di panchine: l’area Pianizole. Uno spot perfetto per i più piccoli dove è stata installata una carrucola, gioco molto amato dai bambini di ogni età e non solo, devo ammettere che anche io non ho resistito alla tentazione di fare un giretto… A poca distanza, lasciando il bel panorama sulla valle alla vostra destra si arriva alla via Romana e al Santuario di Loreto mentre seguendo le indicazioni sulla sinistra si imboccherà il sentiero botanico.

Prima di tutto chi era Tita Poa? Era un anziano di Lozzo do Cadore, durante i suoi 105 anni di vita, ha insegnato ai giovani del paese a conoscere le caratteristiche delle piante autoctone di questo ambiente naturale. Per rendere tutto più completo, vicino ad ogni pianta si trovano semplici cartellini indicanti le specie che si incontrano lungo tutto il cammino. Un interessante viaggio all’insegna della scoperta.

Il sentiero botanico ha una lunghezza complessiva di circa un chilometro e mezzo tra le pendici boscose che passano dalle aree più umide ai boschi di abete rosso, fino ai frassini. Proseguendo, il bosco si dirada permettendo di incontrare specie come le felci o le orchidee selvatiche.

Molto interessante il tratto di sentiero botanico nel quale – facendo un po’ di attenzione – si possono riconoscere 4 diverse specie di conifere: l’abete bianco, l’abete rosso, il pino silvestre e il Larice.

ABETE ROSSO Picea exce/sa è la conifera più importante e abbondante sulle montagne del Cadore. La sua attuale diffusione è stata promossa dall’uomo (che ne apprezza il valore commerciale) sia direttamente, con rimboschimenti (come si osserva nei dintorni di Lozzo), che indirettamente, attraverso interventi selvi-colturali che lo hanno privilegiato.

ABETE BIANCO Abies alba. Si tratta di una conifera riconoscibile facilmente dal più comune abete rosso per alcuni caratteri. La corteccia è più chiara (grigiastra anziché rossastra). La foglia è più larga, meno pungente e, sulla pagina inferiore, ha due linee chiare I frutti (le cosiddette “pigne”) sono rivolti verso l’alto.

PINO SILVESTRE: si riconosce facilmente dalla corteccia di colore grigio scuro in basso e arancione nella parte più alta del fusto. Gli aghi sono appaiati e di una lunghezza di 5/6 cm di colore verde chiaro con la forma leggermente ritorta. I pini silvestri sono alberi pionieri e molto resistenti alla mancanza d’acqua.

LARICE-  Larix decidua. Il larice è una specie di eccezionale interesse forestale, naturalistico, paesaggistico ed è ben distribuito in tutta l’area dove, a quote più elevate, forma anche piccoli boschi (lariceti). Insieme al pino cembro, è l’albero che nella montagna dolomitica raggiunge i massimi limiti di altitudine.

Scoprire le piante, leggerne le caratteristiche e identificarne la specie è senza alcun dubbio un percorso capace di insegnare ed appassionare anche i più piccoli ad un mondo perfetto come solo la natura può creare.