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Lozzo di Cadore

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Oggi vi portiamo alla scoperta di un percorso molto interessante, adatto ai grandi e interessantissimo per i più piccini che potranno iniziare a conoscere le piante del bosco, fiori e licheni che rendono speciali e uniche le nostre montagne.

Il percorso botanico Tita Poa è localizzato in una posizione alquanto panoramica nel paesino di Lozzo di Cadore, famoso per le sue fontane, i suoi mulini , l’antica via romana e il santuario di Loreto. Lozzo di Cadore si trova a circa 10 minuti d’auto da Auronzo. Per arrivare al percorso botanico – dopo essere arrivati a Lozzo – seguite le indicazioni per il campo sportivo, di fronte si trova un parcheggio gratuito accanto ad un parco giochi. Dopo aver lasciato l’auto proseguite per la strada in salita per poi imboccare Via Loreto, dopo circa 500 metri la strada asfaltata termina ed inizia un breve tratto sterrato.

Vi si aprirà un parco curato, dotato di panchine: l’area Pianizole. Uno spot perfetto per i più piccoli dove è stata installata una carrucola, gioco molto amato dai bambini di ogni età e non solo, devo ammettere che anche io non ho resistito alla tentazione di fare un giretto… A poca distanza, lasciando il bel panorama sulla valle alla vostra destra si arriva alla via Romana e al Santuario di Loreto mentre seguendo le indicazioni sulla sinistra si imboccherà il sentiero botanico.

Prima di tutto chi era Tita Poa? Era un anziano di Lozzo do Cadore, durante i suoi 105 anni di vita, ha insegnato ai giovani del paese a conoscere le caratteristiche delle piante autoctone di questo ambiente naturale. Per rendere tutto più completo, vicino ad ogni pianta si trovano semplici cartellini indicanti le specie che si incontrano lungo tutto il cammino. Un interessante viaggio all’insegna della scoperta.

Il sentiero botanico ha una lunghezza complessiva di circa un chilometro e mezzo tra le pendici boscose che passano dalle aree più umide ai boschi di abete rosso, fino ai frassini. Proseguendo, il bosco si dirada permettendo di incontrare specie come le felci o le orchidee selvatiche.

Molto interessante il tratto di sentiero botanico nel quale – facendo un po’ di attenzione – si possono riconoscere 4 diverse specie di conifere: l’abete bianco, l’abete rosso, il pino silvestre e il Larice.

ABETE ROSSO Picea exce/sa è la conifera più importante e abbondante sulle montagne del Cadore. La sua attuale diffusione è stata promossa dall’uomo (che ne apprezza il valore commerciale) sia direttamente, con rimboschimenti (come si osserva nei dintorni di Lozzo), che indirettamente, attraverso interventi selvi-colturali che lo hanno privilegiato.

ABETE BIANCO Abies alba. Si tratta di una conifera riconoscibile facilmente dal più comune abete rosso per alcuni caratteri. La corteccia è più chiara (grigiastra anziché rossastra). La foglia è più larga, meno pungente e, sulla pagina inferiore, ha due linee chiare I frutti (le cosiddette “pigne”) sono rivolti verso l’alto.

PINO SILVESTRE: si riconosce facilmente dalla corteccia di colore grigio scuro in basso e arancione nella parte più alta del fusto. Gli aghi sono appaiati e di una lunghezza di 5/6 cm di colore verde chiaro con la forma leggermente ritorta. I pini silvestri sono alberi pionieri e molto resistenti alla mancanza d’acqua.

LARICE-  Larix decidua. Il larice è una specie di eccezionale interesse forestale, naturalistico, paesaggistico ed è ben distribuito in tutta l’area dove, a quote più elevate, forma anche piccoli boschi (lariceti). Insieme al pino cembro, è l’albero che nella montagna dolomitica raggiunge i massimi limiti di altitudine.

Scoprire le piante, leggerne le caratteristiche e identificarne la specie è senza alcun dubbio un percorso capace di insegnare ed appassionare anche i più piccoli ad un mondo perfetto come solo la natura può creare.