L’abitato di Lozzo di Cadore è situato al centro della valle del Cadore, ai piedi delle Marmarole.
Lozzo può a buon diritto essere definito come “Il paese dei mulini”: il Rio Rin, torrente che scorre a lato del paese, da sempre ne ha infatti rappresentato il fulcro vitale. La sua forza motrice ha consentito lo svilupparsi di numerose attività produttive: lungo il percorso della “Roggia dei Mulini” sono tuttora visibili diversi opifici utilizzati un tempo come mulini, fucine e segherie.
Gli oggetti e le foto raccolti nel Museo della Latteria, allestito negli spazi dell’ex-latteria sociale, attiva tra il 1884 e il 1984, consentono di tramandare la conoscenza della procedura tradizionale per la lavorazione del formaggio, del burro e della ricotta.
Lungo le vie e le passeggiate del paese sono invece installati i pannelli che costituiscono, nel loro insieme, il Museo Ladino Diffuso: vi sono descritte le principali attività rurali della cultura ladina.
Il Palazzo Pellegrini, nel corso degli ultimi anni oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e riqualificazione, ospita oggi una sala conferenze, la sede del GAL Alto Bellunese, della biblioteca comunale con Internet Point e del Centro Visitatori “La Roggia dei Mulini”.
Oltre all’offerta di tipo storico e culturale, Lozzo presenta alcuni elementi di grande pregio naturalistico, come il Sentiero Botanico Tita Poa, un itinerario di circa un chilometro e mezzo che si sviluppa a nord dell’abitato e che consente di ammirare numerose specie vegetali autoctone.
L’Altipiano di Pian dei Buoi è un gioiello paesaggistico e naturalistico: situato alle pendici delle Marmarole, è meta di numerosi escursionisti e ciclisti che da questa vera e propria terrazza panoramica possono ammirare alcune delle vette dolomitiche più belle, tra cui le Tre Cime di Lavaredo. Sul Pian dei Buoi sono inoltre ancora visibili numerosi manufatti della Grande Guerra, tra cui i Forti di Col Vidal.