Vi ho parlato degli importanti eventi di questo luogo su Storia del Monte Piana mentre continuando a leggere scoprirete in dettaglio alcuni percorsi del monte piana in un interessante itinerario storico panoramico.
I sentieri, il percorso
Da Misurina, all’altezza dell’hotel Dolomiti Des Alpes girate a destra mantenendo il lago alla vostra destra per via Giude Alpine fino al parcheggio di fronte al Camping alla Baita, a pochi metri dal bar ristorante la Genzianella. Potete lasciare lì l’auto.
Precisamente di fronte al parcheggio, (ad ore 12) si trova una piccola baracca, nella stessa traiettoria ecco il monte Piana con la sua caratteristica forma che ricorda un panettone; il percorso inizia propio da qui.
Lasciandosi la romantica baracca alle spalle si procede per un tratto senza alcun dislivello lungo il quale vi consiglio di fermarvi per ammirare questa valle che – da quel punto di vista- è ancor più spettacolare.
Il percorso sale mediante stretti tornanti per circa 6 chilometri, con un dislivello di 565 metri si arriva direttamente a cospetto del rifugio Bosi. Dal 26 giugno al 31 Ottobre è possibile raggiungere velocemente il rifugio con un servizio di Jeep/taxi (tel. 338 5282 447) mentre in inverno è attivo un servizio di motoslitta con un’adrenalinica discesa in slittino (link).
Lasciando il rifugio Bosi alla vostra destra si continua a salire per uno stretto tornante che porta direttamente sopra il rifugio. Proseguendo per 400 metri si arriva ad una piccola piramide di rocce che fu costruita dagli alpini in onore del mitico poeta Giosuè Carducci. Nel 1892 durante la sua permanenza in questa zona il poeta scrisse “Ode al Cadore” dove parlò della bellezza di questi luoghi e delle eroiche gesta di Calvi. Si dice che Giosuè Carducci volle salire fino alla cima del monte Piana, proprio lì dove passava il confine più settentrionale della Repubblica Veneta, dove oggi sorge la piramide.
Da questo punto potete seguire le indicazioni del sentiero storico che porta a scoprire le numerose trincee dai tracciati regolari e tortuosi, i pericolosi camminamenti che appaiono come disegnati tra le pareti rocciose dei vicini pendii costellati di gallerie scavate nella roccia da giovani che si combatterono furiosamente.
In quest’altopiano sono presenti svariati sentieri che si incrociano tra loro ma ovunque voi guardiate verrete rapiti dalla grande bellezza che vi circonda. L’inusuale forma di questo monte permette infatti di avere una vista che si apre a 360 in uno se non nel panorama più bello delle Dolomiti : le fotogratissime Tre Cime di Lavaredo, il maestoso gruppo del Sorapiss, il monte Cristallo fino ai misteriosi Cadini di Misurina.
Sul Monte Piana parecchi giovani hanno perso la vita per una guerra che ci sembra così lontana. Oggi tra le buche delle bombe coperte di verdi prati le famiglie si siedono per un picnic e i giovani si baciano al sole. Si, le cose cambiano ma credo sia importante non dimenticare, per non ripete errori che spesso l’uomo commette innescando guerre che da sempre non portano mai a nulla.